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Viola-Marietti
ZelbioCult 2024
3 Agosto 2024
“ALDST”, ovvero “Al limite dello sputtanamento totale”

Le confessioni tragicomiche di una giovane d’oggi. Monologo teatrale con la regia di Matteo Gatta e Viola Marietti.
Produzione Tristeza Ensemble, Mismaonda

Viola Marietti è un’attrice italiana (classe 1992). Ha iniziato la sua formazione artistica studiando danza e canto, diplomandosi successivamente presso la Scuola del Piccolo Teatro di Milano. Ha approfondito la sua formazione con laboratori di recitazione, tra cui uno su “Platonov” di Anton Čechov diretto da Peter Stein e un laboratorio di recitazione cinematografica diretto da Pupi Avati. Tra i suoi ruoli teatrali più significativi, ha interpretato Teucro in “Elena” e Lampitò in “Lisistrata” al Teatro Greco di Siracusa, prestazioni che le hanno valso il premio “Enrico di Luciano” come miglior interprete emergente del 55° ciclo di Rappresentazioni Classiche nel 2019. In televisione, ha partecipato al programma “La tv delle ragazze – Gli Stati generali 1988-2018” condotto da Serena Dandini su Rai 3.

“ALDST (Al Limite Dello Sputtanamento Totale)”
è uno spettacolo teatrale diretto da Matteo Gatta e Viola Marietti, che sfida le convenzioni del teatro tradizionale con un’energia irriverente. Protagonista del racconto è Viola Marietti, in un mix tra una stand-up comedy e il flusso di coscienza tragico di Sarah Kane, conduce il pubblico in un viaggio tra auto-diffamazione inquieta e comica dissacrazione.
«ALDST – dice Marietti – è un piano sequenza di tutti i casini, a partire dal pranzo di Natale in famiglia ai tanti “pit-stop” emotivi di ogni giorno, per cui si lotta grossolanamente contro quell’indefinita zavorra che trascina sempre in basso, passando per il baratro della depressione. Sappiamo tutto di questa ragazza: l’amore, il lavoro, la solitudine, la religione, la malattia, tutto quel che le restituisce sempre e con gli interessi il dolore senza nome che si porta dentro»
Viola Marietti esplora numerosi temi attuali, dipingendo un ritratto crudo e divertente della generazione tra i venti e i trent’anni, troppo intelligente per essere ancora illusa, troppo illusa per accettare la realtà. È una lunga adolescenza fatta di autocommiserazione, amici eccentrici, amori disastrosi, nonne smemorate, mattinate inconcludenti e somatizzazioni, il tutto in una costante condizione di disoccupazione. Un viaggio attraverso i pensieri estremi, futili, dolorosi e divertenti dei vent’anni, espressi in maniera sublime e coinvolgente.