Istanbul crocevia della geopolitica mondiale
Marco Ansaldo (1959), inviato speciale di Repubblica, e autore di reportage da tutto il mondo. Tra i più autorevoli esperti della Turchia, e consigliere scientifico della rivista di geopolitica «Limes». Ha pubblicato Né tetto né legge (1997), Chi ha perso la Turchia (2011), Il falsario italiano di Schindler (2012), I volti nascosti di Fabrizio De André (2015).
La marcia turca. Istanbul crocevia del mondo
di Marco Ansaldo
Marsilio, Specchi, 2023
256 pp
A cento anni dalla fondazione la Turchia è al centro della nuova geopolitica mondiale. Un viaggio appassionante alla scoperta di una terra sfaccettata, a comporre un’analisi originale e brillante del cammino di una nazione e della strategia di un leader, Erdoğan, cinico e duttile, in vista delle elezioni presidenziali del giugno 2023. Tra golpe, crisi interne, accordi internazionali e conflitti decennali, i nuovi equilibri della porta fra Oriente e Occidente, i successi diplomatici e le doti di mediatore del Sultano di Ankara.
La Turchia, enigmatica cerniera fra Est e Ovest, tende a sfuggire persino alla comprensione degli analisti più fini. Lo testimonia la parabola del suo leader, Recep Tayyip Erdoğan, celebrato agli inizi del nuovo secolo come paladino di un Islam democratico e oggi considerato un autocrate inflessibile, nonché il solo negoziatore tra Putin e Zelensky nella guerra fra Russia e Ucraina. Oggi Ankara, chiamata a fare i conti con Cina, Corea del Nord, Arabia Saudita e India, che mirano a loro volta a essere punti di riferimento, gioca un ruolo di primo piano nei principali assetti mondiali, dalla Siria alla Libia, passando per il Mediterraneo orientale e l’Afghanistan. Ma come e riuscita a riempire i vuoti lasciati dal progressivo ritiro occidentale? Quali ambizioni, fattori culturali e strategie identitarie hanno guidato la riscossa di una delle potenze più controverse nello scacchiere internazionale? Marco Ansaldo, giornalista esperto di politica estera, analizza l’espansione turca e i compromessi odierni, che hanno consentito al paese di diventare un interlocutore cruciale per l’Occidente. Le elezioni presidenziali che si svolgeranno nel 2023 decreteranno la fine del dominio di uno dei dittatori più discussi o consacreranno la fama di un politico scaltro, diviso tra diplomazia e repressione?
VIDEO DELL’INCONTRO